Un Diario da Casa Ansuini

IL CAMBIAMENTO DI PARADIGMA NELL’ ARTE NELLA CREATIVITA’ E NEL LUSSO

PROF SERGIO ANSUINI | ROMA 27 OTTOBRE 2024

 

In un tempo molto breve, circa 4 anni, i riferimenti sociali, politici, economici e morali sono cambiati.  I nuovi paradigmi sono ancora in evoluzione e non sappiamo quando e come si stabilizzeranno.

La pandemia, con i relativi e  controversi provvedimenti,  ha inciso sulla struttura mentale. L’ampia guerra Russo- Ucraina ha travolto tutte le linee rosse e accelerato lo sviluppo del Brics con le manovre per un nuovo ordine mondiale. L’asse Russo Tedesco è stato spezzato e l’Europa rivela il suo declino. La globalizzazione  è un concetto divenuto obsoleto e si assiste al tramonto della religione woke, bibbia del credo delle circoscritte elites occidentali. Il confine tra queste e larga parte del resto del mondo è sempre più netto. La differenza tra le morali ed i costumi sempre più ampia. Quella che  Papa Francesco chiama la” terza guerra mondiale a pezzi” ha tuttavia un convitato di pietra: l’arma nucleare di cui si evita di parlare, ma che sedimenta nell’angoscia del profondo.

Questi nuovi paradigmi e soprattutto le loro proiezioni riguardano anche ll mondo dell’arte, della gioielleria, della moda e del design. L’industria del lusso  è emblematica dell’ occidente:  è espressione della finanza. I Brands non sono più manifestazione di arte e creatività, ma entità che con la pubblicità e la persuasione occulta  riescono a decontestualizzare il  prodotto  aumentandone il prezzo al consumo in un contesto che  oggi è da orchestra sul Titanic.

 

 

La finanza è subentrata al gioielliere creatore, al couturier al designer.  L’arte, che scaturisce dal profondo dell’animo, è compressa dai rendiconti trimestrali e dagli utili agli azionisti . L’imprenditore che,  spinto dal proprio animus, rischia in proprio è marginalizzato. Gli attuali vincitori sono le società di capitali possedute dai capitalisti .

Nella gioielleria si sta avvicinando la “tempesta perfetta” Il valore dei diamanti naturali, un tempo bene rifugio per eccellenza e bene “necessario” per tante donne ha subito tre diminuzioni di circa il 15% in un anno! Il mercato è turbato dai diamanti coltivati in laboratorio (sintetici) sempre più a basso prezzo e sempre più indistinguibili da quelli naturali .Le sanzioni comminate dal G7 ai diamanti russi si sono rilevate controproducenti scatenando anche il perseguimento bieco dei propri interessi da parte di alcune nazioni

A fronte di generazioni ancora legate a stili  ed a modelli passati, le nuove ed i giovanissimi della Z mostrano tendenze di completa cesura. Gli interessi ed il soddisfacimento dei propri desideri e necessità sono rivolti altrove..

La globalizzazione e non solo, ha portato alla demolizione della  borghesia allargando la forbice tra chi ha troppo e chi ha troppo poco. Il resto del corpo sociale è stato compresso verso il basso. I risultati si vedono: le oreficerie  sono ridotte drasticamente e,  guardando le vetrine, si vede un impoverimento sostanziale. Il rapporto tra materia prima, mano d’opera, creatività e prezzo è saltato. La gioielleria sta omologandosi velocemente  alla moda dove se si chiede quale è il valore della stoffa  in un abito di brand si provoca solo una grande ilarità.

 

 

 

Gli attuali  drammatici avvenimenti mondiali, nei tempi passati,  avrebbero provocato un’ impennata del valore dei  beni rifugio ed invece osserviamo una  diminuzione del prezzo dei diamanti e di quello  dei brands nelle aste internazionali .

Osserviamo la flessione  delle grandi marche di  orologi  di secondo polso e gli invenduti dei top lot  nell’ultima asta di gioielleria di Sotheby’s ad Hong Kong ed una impennata del prezzo dell’oro.

Quest’ultima sostenuta dai grandi investitori internazionali nella prospettiva di un nuovo ordine economico e valutario mondiale

 

 

E’ difficile capire dove stiamo andando ed è difficile analizzare tutti i sensori del cambiamento, tuttavia è certo che,  con una accelerazione straordinaria , nulla sarà come prima.

Tutto cambia, però  il fondo dell’animo resta sempre lo stesso ed il bello e l’arte appagano non solo i sensi, ma avvicinano all’infinito.

Se il dominio della finanza, che si è impossessata dell’arte e della creatività , deflagrerà con tutte le entità e religioni create, non vuol dire che la vera arte e creatività finirà.

Anzi  potrà  risorgere come una Fenice. L’artigiano, l’artista, il designer, il couturier che assimilano il mondo e lo trasformano con i pennelli dell’ anima, non più vincolati da un capitale famelico, potranno essere finalmente liberi.

Tornare alla centralità dell’Uomo e non del denaro vorrà dire entrare in una nuova stagione. Sarà una rivoluzione…. Se ne avremo il tempo.

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