Un Diario da Casa Ansuini

IL DIAMANTE REGENT DALLA CORONA REALE DI LUIGI XV ALL’ ELSA DELLA SPADA DI NAPOLEONE

PROF SERGIO ANSUINI | ROMA 14 LUGLIO 2024

( Il Diamante Regent )

Un grande diamante venne scoperto nel sud dell’India nelle miniere di Parteal. La pietra fu subito acquistata da Thomas Pitt, governatore di Madras.

Nel 1717, pochi anni dopo, il diamante fu venduto a Filippo, Duca di Orleans e Reggente di Francia che lo fece ritagliare a Londra riducendolo a 140, 50 carati ed incorporandolo nel tesoro reale di Francia.
Nel 1722  Luigi XV, in occasione della sua incoronazione , lo esibì sulla corona.

Nel 1792, in piena Rivoluzione Francese, Il Regent fu rubato  dal Garde Meuble all’interno dell’Hotel de la Marine insieme a 9.000 gioielli, la spada di Luigi XVI ed i diamanti Sancy e Blu di Francia. Il furto diede poi nel tempo adito a numerose dietrologie tra cui quella che molti di quei gioielli servirono per corrompere il duca di Brunswick e salvare la Francia rivoluzionaria.

In effetti il Regent fu poi ritrovato in un umile Hotel di Parigi e altri gioielli sepolti negli Champs Elysée allora incolti. I ladri poi subirono delle lievi pene.

Il grande diamante fu nel 1797 impegnato dallo Stato francese per finanziare la campagna d’Italia.
Napoleone vittorioso riscattò i gioielli impegnati riportandoli nel tesoro di Francia.

( Ritratto di Marie Etienne Nitot )

Marie Etienne Nitot (  1750 –  1809) orafo parigino che per un caso fortuito aveva conosciuto ed aiutato Napoleone, ottenne nel 1803 l’incarico di costruire, utilizzando anche il diamante Regent,  una spada per il Primo Console. La spada fu poi  portata da Napoleone   anche in occasione de le Sacre.

Era la prima volta che il Regent lasciava la parure di un sovrano per ornare la spada di un soldato.

La spada, di forma molto elegante,  reca incastonato il Regent ai cui lati vegliano due dragoni alati la cui coda termina in forma di punta di freccia. Sull’impugnatura,  in diaspro sanguigno,  sono applicati tre grossi diamanti.
Tutti gli ornamenti, finemente cesellarti, risentono ancora molto dello stile Luigi  XVI

Il fodero è in tartaruga con  ornamenti d’oro nella parte superiore e nell’estremità inferiore.

La lama,  in acciaio triangolare, è adornata,   vicino all’impugnatura, nella parte superiore con bandiere, ghirlande e in quella inferiore  con raggi di gloria.

L’Imperatore quando entrò nella cattedrale sostituì la spada  di primo console con una “imperiale” con un’aquila d’oro.

( Napoleone in Petit Coustum )

Nel 1811 Napoleone ordinò di smontare la spada e di utilizzare i diamanti per  nuovi oggetti e  Francois-Regnault Nitot  figlio di Marie Etienne Nitot ed orafo anche lui chiese ed ottenne, pagando,  di avere la spada, naturalmente senza i diamanti, che furono  sostituiti con imitazioni.

Francois fece una bacheca in cristallo sormontata da un’aquila incisa e vi depose la spada su un velluto rosso con accanto il fodero.

Il gioielliere desiderava che dopo la sua morte fosse donata allo Stato e posta a Les Invalides.
Nel 1854 alla sua morte il figlio generale Nitot volle adempiere ai voti paterni, ma non fu possibile in quanto c’era già la spada di Austerlitz.

Alla morte del generale il figlio, il tenente colonnello Nitot tentò ancora scrivendo al Presidente della Repubblica senza però avere risposta. E’ così  la spada è ancora in mani private.

Il Regent seguì la moglie di Napoleone Maria Luisa in esilio nel castello di Bloi e poi in Austria dove l’ Imperatore ordinò che fosse restituito  immediatamente alla  Francia monarchica
Oggi Il Regent è custodito e visibile al Louvre nella Galleria di Apollo.

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