Un Diario da Casa Ansuini

JEANNE TOUSSAINT: L’ ALTA GIOIELLERIA E LA PANTHERE DI CARTIER

Se si pensa a Cartier il pensiero va subito agli orologi, collane, bracciali   con le sue  famose pantere. Si può dire che la “Panthere” è il simbolo della Maison. Questo bellissimo animale rappresenta la libertà e l’emancipazione femminile.

Possente, misteriosa, felina e solitaria la pantera era la passione di Jeanne Toussaint, prima donna ad assumere la direzione progettuale  di una celebre Maison di gioielleria, Cavaliere della Legion d’Onore, considerata la “Coco Chanel” dell’Alta Gioielleria.

Fu intima di Fitzgerald, Cocteau e Paul Claudel che le dedicò le sue poesie “ A Madame Jeanne Toussaint , interprete de l’inalterable”

Collaborò con Cartier dal 1913 al 1970.  A lei si deve l’iconica presenza della pantera nelle creazioni della celebre gioielleria

Jeanne Toussaint (1887 – 1976) nacque a Cherleroi in Belgio nel 1887. La famiglia si occupava di merletti e fin da giovane amò la moda e lo stile. Dopo la  morte del padre nel 1894 la madre si risposò con un tedesco che collaborò ed incrementò l’attività di famiglia, ma abusò  Jeanne e sua sorella maggiore Charlotte. Le sorelle abbandonarono la casa e Jeanne a quindici anni divenne l’amante del nobile francese Pierre de Quinsonas che la portò a Parigi prendendole un appartamento in centro città ed introducendola in società. Conobbe Coco Chanel, l’illustratore Geoge Barbier e Louis Cartier che divenne suo amante.

Le similitudini con “Coco” sono tante ed anche essere state delle cocotte ha segnato il loro percorso di vita

Il suo gusto per la moda e l’innata eleganza parigina affascinarono Louis che nel 1913 la fece entrare nella Maison per coordinarne gli accessori.

Jeanne amava le pantere, ne indossava la pelliccia e nella sua casa la presenza del felino era ovunque. Quando nel 1914 Louis commissionò a Barbier un biglietto d’invito per una mostra di gioielleria per la prima volta nella Maison comparve una pantera nera raffigurata ai piedi di una donna elegantemente vestita tra due colonne. Successivamente la pantera, con il manto maculato comparve in alcuni orologi.

Nel 1917 Louis donò a Jeanne che chiama  “ma petite panthere” un portasigarette in diamanti onice e platino che è la prima comparsa della pantera in forma figurativa.

Negli anni ’20 progettò con grande successo borse per personaggi celebri come Daisy Fellowes e Marjorie Merriweather

Nel 1933 Louis Cartier per il suo grande talento la nominò responsabile della progettazione artistica della Maison. Ruolo che aveva ricoperto personalmente fino a quel momento .

La Seconda Guerra Mondiale investe anche la Maison Cartier e Jeanne resta al suo posto mentre Louis ripara negli Stati Uniti dove muore nel 1942.

Negli anni ’40 abbandonò lo stile deco per passare allo stile scultoreo tridimensionale facendo eseguire spesso pantere con diamanti, smeraldi ed onici.

Nel 1948 fu creato per la Duchessa di Windsor, moglie dell’ex Re d’Inghilterra Edoardo VIII una spilla Panthere in oro giallo, smeraldi  e smalto nero e d un paio di orecchini abbinati.

L’anno successivo la Duchessa acquistò una spilla con pantera tridimensionale eseguita con un pavè di brillanti bianchi e gialli e con un enorme zaffiro cabochon di 152,45 carati.

L’enorme notorietà di Wallis Simpson consolidò la fama di Cartier  e delle sue iconiche pantere sia in Europa che in America.

Nel 1955 le fu conferita la Gran Croce della Legion d’Onore per il suo contributo alla gioielleria ed al design

Nel 1970 si ritirò da Cartier e morì a Parigi il 7 Maggio 1976

Oggi, in un mondo completamente diverso,  la sua passione vive nelle creazione di Cartier. La ” Panthere”  ha forme a volta diverse, la Maison è divenuta una multinazionale, ma dopo oltre 100 anni possedere una Pantera Cartier è il sogno di ogni donna.

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