Un Diario da Casa Ansuini

I GIOIELLI D’ARTISTA: LA GIOIELLERIA FUMANTI TRA GLI ANNI ’50 E I PRIMI ANNI ‘80

L’incontro tra arte e gioielleria avvenuto a Roma nel 2° dopoguerra fu proficuo.

Accanto a storiche Maison come Bulgari, Massoni, Ansuini, Petochi che producevano gioielli seguendo il classico perimetro della creazione orafa, si delineò un modo nuovo di fare gioielleria che  coinvolse importanti  artisti, pittori e scultori contemporanei, nella creazione di gioielli.

Trarre ispirazione dall’arte è sempre stato un punto di forza della creazione orafa, basti pensare ai grandi gioiellieri parigini della prima metà del XX secolo e la loro osmosi con l’arte.

Possiamo con facilità leggere nei monili delle varie epoche gli influssi dell’arte coeva e non può essere differentemente.

Lo Zeitgeist che viene dall’Uomo e ritorna all’Uomo permea il suo essere e così l’integrazione tra lo spirito e la realtà che lo circonda è forte ed evidente.

Questa nuova via artistica alla creazione orafa fu iniziata da Mario Masenza e proseguì poi con i  fratelli gioiellieri Massimo e Danilo Fumanti. L’esperimento ebbe con Masenza un successo iniziale, si sviluppò poi con Fumanti, ma pur con il grande favore della critica, non ebbe poi un soddisfacente ritorno economico e si esaurì negli anni.

Rivolgersi ad artisti per fare gioielli è cosa buona per l’arte, meno per la gioielleria. L’arte non è legata allo spazio ed al tempo. La sua creazione dialoga con l’essenza dell’essere e dovrebbe penetrare nell’inconscio collettivo dando risposte alle pulsioni profonde.

La gioielleria, anche se è una forma d’arte, è altra cosa. Le sue motivazioni e la sua rappresentazione appartengono all’apparire.  Non può precorrere i tempi altrimenti non viene capita, non può prescindere dalla moda e dalle forme esteriori altrimenti non viene indossata. La gioielleria crea nel suo tempo per persone del suo tempo.

Il Gioiello d’Artista, anche se indossabile,  rimane qualcosa di incompiuto: è arte ma è proposto per quello che non è cioè un gioiello.

Questo ha determinato, dopo un iniziale innegabile successo, un lento declino per poi arrivare all’esaurimento soprattutto in un mondo massificato, consumistico e globale.

Masenza per primo iniziò a costruire Gioielli d’Artista. Pittori e scultori si cimentarono creando esemplari unici firmati dall’artista che venivano dal gioielliere rimpiazzati solo dopo la vendita.

Fumanti raccolse il testimone e lo sviluppò in maniera più commerciale.

I Fumanti sono un’antica famiglia di orafi attiva già alla fine dell’800 con Roberto che gestiva un Atelier in Via della Croce dove lavoravano 11 persone. Il figlio Gustavo, padre di Massimo e Danilo, proseguì l’attività specializzandosi nella scelta e nell’importazione di pietre preziose e allargando la cerchia della clientela.

Dopo la sua prematura scomparsa i figli proseguirono l’attività ed aprirono una boutique a Roma in Via Frattina dedicandosi prevalentemente alla produzione di gioielli.

La frequentazione con Mario Masenza, loro cliente per la fornitura di pietre preziose, li introduce nel mondo del Gioiello d’Artista. Massimo e Danilo Fumanti tuttavia cambiano il paradigma: ampliano il numero degli artisti ed invece di fare “esemplari unici firmati dall’artista” si fanno fornire disegni e modelli per potere anche fare multipli di uno stesso oggetto e firmando Fumanti Roma.

Tra gli artisti con cui collaborano vi è anche  Franco Cannilla che aveva partecipato alla prima mostra di Mario Masenza. Negli anni ’70 dai modelli classici evolve verso l’astrattismo e Fumanti lo sostiene nella scelta di realizzare gioielli più geometrici suggerendo inoltre l’inserimento di pietre preziose.

Con Mario Ceroli realizzano per Elizabeth Taylor la collana “Volti” con i profili moltiplicati della Taylor e di Burton che si guardano

Nel 1970 organizzano la mostra “ Gioielli di artisti contemporanei” collaborando con la casa editrice Editalia e coinvolgendo artisti come Consagra, Franchina, Mastroianni, Giò Pomodoro etc.

 

Verranno, in seguito, presentate altre mostre tra cui una personale di Alberto  Giorgi. Nel 1981 un’esposizione viene introdotta da Palma Bucarelli che arriverà ad istituire una vetrina apposita nel percorso museale della Galleria d’Arte Moderna di Roma.

L’esperimento tuttavia si esaurisce presto e nel 1986  l’Atelier Fumanti chiude la sua attività.

Nell’Asta Palatina (Ansuini GROUP) è presente un magnifico anello di Franco CANNILLA

Leave a comment