Un Diario da Casa Ansuini

LA MAESTRIA DELL’ ARTE TESSILE NEL PERIODO EDO

Il mercato dell’arte orientale è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, spinto dall’attenzione e dall’interesse dei collezionisti in cerca di oggetti unici, non riproducibili. Oggetti unici come per il primo lotto della prossima Asta di Dipinti, Arredi e Curiosità, che batteremo  il 21 Settembre 2023 alle ore 16.00 nel salone del Radisson Blu di Roma Piazza Euclide. Un tessuto ricamato giapponese, risalente al periodo Edo. ( www.astepalatina.com )

L’inizio del Periodo Edo fu segnato dal potere di Tokugawa Ieyasu, che unificò il Giappone e stabilì il governo shogunale a Edo, l’odierna Tokyo. La politica isolazionista di Tokugawa portò a una lunga fase di pace e stabilità, in cui le guerre interne furono sostituite da rinascita economica e culturale. Questo contesto fornì un terreno fertile per lo sviluppo dell’artigianato tessile che diventò una forma d’arte cruciale per l’espressione della bellezza e dell’identità giapponese.

Durante questo periodo (1603-1868), si crearono le condizioni ideali per la crescita di una raffinata estetica artistica. I tessuti ricamati, noti per la loro bellezza intrinseca e la maestria artigianale, divennero uno dei capisaldi dell’espressione artistica giapponese.

Il ricamo giapponese affondava le proprie radici nella tradizione cinese, ma nel corso dei secoli fu in grado di sviluppare una sua identità unica e distintiva. Durante il periodo Heian (794-1185), il ricamo inizia a essere applicato su vestiti, accessori e oggetti rituali. Tuttavia, è proprio nel periodo Edo che raggiunge il suo apice artistico e tecnico. I tessuti ricamati venivano realizzati utilizzando diverse tecniche e stili, uno dei metodi più rinomati era il “nui” o ricamo a punto. Questa tecnica coinvolgeva l’uso di vari tipi di punti, come il punto dritto, il punto indietro e il punto catenella, per creare dettagli elaborati su tessuti che servivano a realizzare kimono e oggetti domestici. I ricamatori spesso utilizzavano fili di seta colorata e metallizzata per creare una gamma di colori e una lucentezza affascinante.

Le tecniche tessili spaziavano dalla tintura al telaio, alla lavorazione della seta, all’uso di fibre vegetali come il cotone e il lino. Queste tecniche non solo avevano uno scopo funzionale, ma erano intrise di significati culturali e simbolici. I tessuti ricamati durante il periodo Edo erano impiegati in una varietà di contesti, tra cui abbigliamento, arredamento e oggetti religiosi. I kimono, in particolare, erano spesso ornati con ricami intricati che rappresentavano una vasta gamma di motivi, come fiori, uccelli, creature mitologiche e paesaggi. Questi motivi avevano spesso un significato simbolico, che variava da attributi positivi come prosperità e longevità a concetti più profondi come la spiritualità e la natura effimera della vita.

Durante il periodo Edo emersero rinomati maestri ricamatori e centri di produzione in tutto il Giappone, tra questi i più importanti erano a Kyoto, a Edo (l’odierna Tokyo) e a Kanazawa, ognuno di essi caratterizzato da proprie tradizioni ricamatorie, e stile unico.

Tra le innovazioni che emersero ed arricchirono l’arte del ricamo è importante citare l’uso delle tinture naturali e il raffinamento delle tecniche di intaglio del legno per la stampa su tessuto che portarono a una nuova dimensione di creatività.

L’eredità dei tessuti ricamati di questa epoca è ancora palpabile e continua a influenzare l’artigianato e la moda giapponese moderna. Molte delle tecniche e dei motivi tradizionali sono stati trasmessi attraverso le generazioni, mantenendo viva l’estetica ricamata giapponese. Oggi, i tessuti ricamati continuano a essere apprezzati sia a livello nazionale che internazionale, rappresentando un legame tangibile con l’arte e la cultura del Giappone storico.

I tessuti ricamati giapponesi del periodo Edo sono un ricco capitolo nella storia dell’arte e dell’artigianato giapponese.

 

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