Un Diario da Casa Ansuini

LA CREATIVITA’ ITALIANA NEL MONDO: FULCO DI VERDURA

Fulco Santostefano della Cerda, duca di Verdura nacque a Palermo nel 1898, da nobile famiglia siciliana discendente dagli infanti nipoti di Alfonso X il Savio ( 1221 – 1284 ) Re di Castiglia e Leon.

Visse la giovinezza tra i fasti di villa Niscemi, il padre dilapidò il patrimonio famigliare lasciando Fulco in ristrettezze economiche  che pero’ non gli impedirono, prima di lasciare Palermo, di dare a Villa Verdura una memorabile festa in maschera a cui partecipò l’ aristocrazia italiana e anche Linda e Cole Porter.

I Porter  furono gli inconsapevoli artefici della sua futura vita da artista, inquanto ad una loro festa, nel 1925 a Venezia conobbe Coco Chanel; da queto incontro nacque una collaborazione che porterà poi Fulco di Verdura nell’ Olimpo della gioielleria.

 

 

Nella Maison Chanel a Rue Cambon Fulco disegna tessuti e monili per la linea bijou, ma il suo genio si manifesta quando inizia a modificare i gioielli, doni degli innumerevoli amanti, che non piacciono a Coco, creandone nuovi e bellissimi.

Con due Croci di Malta, dono del Duca Dimitri di Russia, di Verdura realizza nel 1935 due bracciali in smalto bianco dai quali Coco Chanel non si separo’ mai,fino al punto da consumarne i bordi

 

 

A Parigi Fulco conobbe tra gli altri Salvator Dali’ con cui realizzò alcuni  gioielli surrealisti e Diana Vreeland, icona della moda e giornalista di Harper Bazaar e Vogue, che gli fece conoscere Paul Flato “ il gioielliere delle Star “.

Con Flato in California diede vita ad una collaborazione che terminò quando l’ artista italiano si mise in proprio.

 

Il 1 settembre 1939  apri la sua boutique a New York sulla Fifth Avenue; la guerra appena iniziata impediva agli americani l’acquisto di gioielli in Europa e questo favorì lo sviluppo della Maison.

Tra i clienti attrici di Hollywood come Lauren Bacall, Lana Turner, katherine Hepburn e tante altre star che “davanti alla macchina da presa indossano Cartier e Tiffany, ma dietro scelgono Fulco di Verdura”  i suoi gioielli sono inoltre apprezzati nel jet set internazionale e sono “interesse da collezione” da parte di personaggi come Vanderbilt, Astor e Rotschild.

 

 

Lo stile dei gioielli di Verdura, ispirato all’arte barocca siciliana, è divertente e colorato; i suoi sono gioielli da indossare in ogni momento della giornata e sono molto diversi da quelli dell’ epoca.

Ha la capacità di trasformare in gioielli: bersagli per frecce, conchiglie,  melanzane etc.  grande è la sua creatività ed il suo buon gusto.

Il suo eclettismo lo porta nel 1963 a collaborare con Luchino Visconti alle scenografie del film il Gattopardo tratto dal libro di suo cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Nel 1973 Fulco di Verdura si ritira a vita privata trasferendosi a Londra per dipingere e scrivere  dove muore nel 1978.

Da’ disposizioni ché le sue ceneri siano traslate in Sicilia.

E’ sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo

 

 

 

 

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