Un Diario da Casa Ansuini

L’ ESTETICA DELLA PITTURA METAFISICA E L’ INFLUENZA SULLA GIOIELLERIA DECO

Lo stilista di gioielleria deve essere come una spugna, fare proprie le linee, le emozioni, le tendenze che percepisce e poi nella sua creatività trasmutarle in gioielli. Questi gioielli avranno in loro il sentire nascosto di chi li indossa. Questo sentire è universale è lo spirito del tempo. Una coscienza collettiva che, in una data epoca, riassume le cose visibili ed invisibili che si relazionano con il nostro essere. È dunque allora che chi indossa un gioiello lo farà proprio

L’ Avanguardia, spingendosi in avanti e precorrendo i tempi, traccia e scopre nuovi spazi dove poi potrà essere raggiunta dai tanti.  Come, con la Restaurazione Meiji nel 1868, il Giappone pose fine all’isolamento e gli atelier orafi si riempirono di disegni e di oggetti nipponici che, con i loro nuovi paradigmi stilistici crearono una cesura con il passato e portarono all’Art Nouveau, così le avanguardie artistiche del primo novecento creano a loro volta una frattura con il Liberty. La forza delle loro idee e della loro arte incide nella mente e nello spirito e porta ad un cambio di prospettiva radicale: il Deco

 

 

De Chirico, insieme con Carra’ e Morandi, negli anni dieci del XX secolo, guarda alla sua prima giovinezza ed avendo come compagni di viaggio NietzscheSchopenhauer nelle “Piazze d’Italia” e nelle “Muse inquietanti” traduce l’eterno ritorno con l’infinità del momento e indica con l’ora panica il superamento dell’età apollinea di Platone e del Cristianesimo per un gioioso ritorno all’era dionisiaca.

 

 

Questi visionari sono i pittori metafisici.  Contrari alla “dissoluzione della forma” operata dal Cubismo, dal Futurismo e dall’Astrattismo tornano ad una rappresentazione naturalistica e prospettica. Essi tracciano un solco nel quale cammineranno anche Piacentini ed i grandi architetti italiani costruttori a Roma dell’EUR.

La pittura Metafisica con le sue caratteristiche, le linee geometriche, il colore steso con precisione e con un netto contrasto tra luci ed ombre, ancor più delle altre avanguardie nate in epoca prebellica con le loro decostruzioni, si adatta ad essere di ispirazione ed indirizzo nelle opere di gioielleria.

I creatori di gioielli ed i grandi gioiellieri non vogliono sottrarsi a questa onda di pensiero e di linee.

 

 

I disegnatori delle grandi Maison, Boucheron, Cartier, Mauboussin e Van Cleef & Arpels ancora oggi esistenti, ed altre come Lacloche oramai finite, insieme alla produzione che guarda al passato creano gioielli in linea con le nuove idee.  Després, catturato dall’arte, al Bateau-Lavoir frequenta De Chirico, Modigliani, Picasso e Braque. Giovani eredi di vecchie dinastie orafe giunte oramai alla terza ed ultima generazione come Jean Fouquet, Gerard Sandoz e Raymond Templier frequentano i cenacoli artistici ed arrivano ad essere tra i cofondatori dell’Union des Artistes Modernes (UAM) stringendo amicizia con i principali artisti, con il grande architetto Le Corbusier ed il poeta Aragon.

 

 

Anche se la Gioielleria italiana degli anni 20 e 30 è tributaria di quella francese il Genio italiano si è di nuovo imposto come ai tempi del Caffè Michelangelo nel cambiamento di paradigma dal Liberty al Deco con il contributo fondante dell’avanguardia dei suoi artisti.

 

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