Un Diario da Casa Ansuini

LA VALUTAZIONE DELLA GIOIELLERIA OLTRE LE MATERIE PRIME

Un gioiello può essere molte cose:  una forma d’arte, può servire per adornare, per trasmettere messaggi di potere o di status, o può essere una forma di investimento.

Generalmente i gioielli sono costruiti con metalli e pietre preziose il cui valore è stabilito e conosciuto dal mercato internazionale. Spesso rappresentano principalmente il fascio delle banconote occorso per acquistarli, ma il vero amatore da’  grande importanza alla narrazione. La  personalizzazione, l’abilità e la storia del maker, il contesto storico in cui è stato progettato, disegnato e costruito e l’esame dell’abilità artigianale sono elementi essenziali per appassionarsi ad un monile

Ogni gioiello appartiene alla sua epoca. Fa parte della proiezione personale dello Zeitgeist

In alcuni  il valore è determinato quasi esclusivamente dai materiali con cui è costruito (un diamante o una pietra preziosa importante o un gioiello industriale di manifattura scadente) in altri il valore aggiunto può essere basso o raggiungere picchi elevatissimi.

La differenza tra il valore dei materiali con cui è fatto un gioiello e quello a cui può giungere nel suo insieme, è determinata, oltre che dalla qualità del manufatto,  da altri elementi.

Possiamo dividere la gioielleria in diversi settori, ognuno di questi influisce in maniera differente, più o meno incisiva, nella determinazione del prezzo. Il valore è assolutamente internazionale. Nelle aste concorrono con lo stesso interesse americani, cinesi, europei, arabi o australiani e le valutazioni sono omogenee nei 5 continenti

 

 

La gioielleria d’epoca  (gioielleria d’epoca firmata e gioielleria fino agli anni ’80) –

L’incremento della ricchezza mondiale ha moltiplicato gli acquirenti, e mentre ad una sempre maggiore domanda oggi si può rispondere aumentando la produzione, il numero dei gioielli di epoche passate è estremamente limitato sia per le quantità prodotte che per il limitatissimo numero di paesi, o meglio di città,  dove si concentravano i migliori orafi, disegnatori etc. La  reperibilità dei gioielli d’epoca è sempre più difficoltosa. I gioielli dell’800, il Liberty, il Deco, fino agli anni ’40 e ’50 , con oscillazione di valore dettate dalle mode attuali, sono molto  ricercati e quando si può anche  determinare il nome e la storia della Maison produttrice il valore può raggiungere livelli veramente alti.

 

 

Una importanza particolare hanno gioielli d’epoca con firme ancora importanti ed operative a livello mondiale (Tiffany, Cartier, Buccellati, Bulgari, etc) anche se l’attuale produzione è spesso massificata.

Nelle aste vengono disputati ed i rialzi sono consistenti

La gioielleria fino agli anni ’80 del XX secolo è stata sostanzialmente una gioielleria artigianale eseguita con tecniche molto vicine a quelle delle epoche precedenti. Questi gioielli registrano comunque un buon valore aggiunto.

La gioielleria artigianale oggi si avvale dell’ausilio di macchinari che limitano sempre più l’uso manuale.

Tuttavia la cosa positiva è che i prodotti sono personalizzati e sfuggono alla produzione di massa. A volte si può riconoscere un valore aggiunto più o meno consistente.

Oggi la maggior parte dei gioielli che si vedono nei punti vendita sono prodotti industrialmente in grandi quantità.

Questi prodotti di fabbrica, anche se i prezzi proposti sono molto alti, hanno un valore di mercato che si appiattisce sul valore intrinseco. Nel settore della moda a nessuno verrebbe in mente di chiedere quale è il valore della stoffa  un prodotto di confezione.

 

I prodotti di fabbrica firmati generalmente hanno a monte uno studio di stilismo e sono supportati da pubblicità a livello locale  o nazionale usufruendo di un  packaging accattivante. Nel mercato mondiale le realtà locali si perdono e resta un prodotto il cui valore aggiunto è minimo.

 

Fino agli anni 70 le grandi Maison di gioielleria erano ancora saldamente in mano alle famiglie proprietarie. Successivamente, complice la globalizzazione, sono state  cedute a grandi gruppi che al loro interno gestiscono innumerevoli  brand. I grandi nomi, uniti ad una astuta e vasta politica di immagine, permettono di attuare una produzione di “collezioni” su una vasta scala industriale proposte a prezzi molto “esclusivi” e vendute nelle innumerevoli  “boutiques” sparse nel mondo La grande conoscenza, a livello mondiale, del brand unita ad una accattivante  bellezza stilistica da la possibilità di ottenere un valore aggiunto cospicuo anche se molto più basso di quello delle stesse Maison di epoche precedenti quando ogni gioiello narrava una storia di bellezza, d’arte e di vera esclusività

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