Un Diario da Casa Ansuini

CHATEAU LAFITE LE VIN DU ROI

Limpido, color rosso rubino fitto e impenetrabile; naso elegante intenso, complesso e fine, prugna, mora, tabacco e cuoio, note ematiche, balsamiche ed eteree; in bocca secco, caldo , morbido, fresco, sapido, tannini elegantissimi, una persistenza infinita, con una struttura potente.

Dai terreni, sabbiosi e ricchi di piccoli ciottoli, di Pauillac  nella regione di Medoc, tra Saint-Estephe e Saint Julien, nascono quei vitigni di cabernet che con il merlot, il  malbec, ed il petit verdot  danno i natali ai grandi vini di Francia, i più importanti  vini del mondo.

E’  nel 1855 che sotto Napoleone III viene stilata la prima classificazione dei Vini di Bordeaux; nata sui produttori, sugli Château; nella classificazione vengono selezionati solo 4  Premier Cru Classe’: Château Lafite, Château Latour, Château Margaux e Château Haut – Brion ( l’ unico non prodotto nel Medoc ), solo nel 1973  viene promosso ed inserito lo Château Mouton.

Tra questi il piu’ antico, il primo ad esser stato classificato e’ proprio lo Château Lafite

 

 

I primi cenni storici partono dal 1234 con Gombaud de Lafite, Abate di un monastero a Pauillac; anche se i documenti fanno risalire i primi vitigni, piantati dal Marchese  Jaques de Segur, tra il  1670 ed il 1680.

Il Marchese Nicolas Alexander de Segur, figlio di Jaques sposa  la figlia ed erede di Château Latour, unendo fin dall’inizio questi due magnifiche proprieta’; Nicola Alexander e’ molto attivo nella gestione, migliora le tecniche di vinificazione ed accredita i suoi vini sia all’ estero che a Versailles; tramite il Cardinale de Richelieu, grande estimatore della cantina, viene presentato con tutti gli onori a Re Luigi XV; si dice che il Cardinale avesse presentato i suoi vini al Re  come “ la fonte della giovinezza “.  Ai ricevimenti di Madame de Pompadour o di Madame du Berry veniva servito “ il Vino del Re “.

Alla morte di Nicolas Alexander, senza una discendenza diretta, le proprieta’ vengono divise e Château Lafite viene ereditato da un nipote che pero’, a causa di una gestione poco attenta, nel 1784 e’ costretto a vendere la tenuta.

Con il nuovo proprietario Nicolas Pierre de Picard, cugino dei de Segur, la proprieta’ riconquista il lustro dovuto; si racconta che il futuro presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson, allora ambasciatore a Parigi, dopo aver provato i vini di Bordeaux non se ne sarebbe piu’ privato per tutta la vita.

Purtroppo l’amministrazione di de Picard viene bruscamente interrotta dalla ghigliottina della rivoluzione che gli piomba tra capo e collo. Un manifesto del 1797 pubblicizza la vendita all’ asta della proprieta’, descritta come la migliore cantina del Medoc, produttrice dei migliori vini di Bordeaux.

Si susseguirono prima una proprieta’ olandese poi  un commerciante di grano francese  poi una famiglia inglese prima dell’ acquisto nel 1888 della tenuta da parte del Barone James de Rothschild

Il Barone James, a capo del ramo francese dell’ importantissima famiglia di banchieri, si aggiudica la proprieta’ ad un asta pubblica. La tenuta, che vantava allora 74 ettari di terreni, e’ fino ad oggi rimasta nelle mani della stessa famiglia.

I discendenti di James, che muore pochi mesi dopo l’ acquisto, si trovano a dover fronteggiare le conseguenze economiche causate dalla Grande Guerra, dalla crisi del 29 e dalla Seconda Guerra Mondiale, durante la quale i tedeschi non solo occupano la proprieta’ ma ne saccheggiarono le annate migliori e storiche.

Sotto l’ amministrazione del Barone Elie, che rientra in possesso della proprieta’ dopo  la fine della guerra,  l’ azienda riparte: ricostruisce i casolari distrutti, introduce  l’ allevamento di vacche per il fertilizzante, e soprattutto riapre i i mercati internazionali, fra tutti gli Stati Uniti.

E se Elie rappresenta per Lafite la rinascita e’ sotto la guida del nipote Barone Eric de Rothschild che il marchio raggiunge quell’ eccellenza internazionale che conosciamo. In vigna con gli interventi di reimpianto ed una grande attenzione alle concimazioni ed in cantina con la costruzione di una cantina circolare di invecchiamento e l’ introduzione di nuovi tini in acciaio ed in rovere

La storia di questo Château e’ molto affascinante perche’  ha attraversato quasi quattrocento anni di storia, con alti e bassi, fallimenti e successi,  producendo sempre un nettare raro; nella prossima asta di ANSUINI 1860 ASTE di Vini e Distillati di Martedi’ prossimo saranno battuti tre lotti di Château Lafitte, due 1997 ed un 2002.

 

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