Un Diario da Casa Ansuini

I GRANDI GIOIELLIERI, JEAN FOUQUET E L’ ART DECO

JEAN FOUQUET (1899-1984) è nipote del gioielliere Alphonse Fouquet e figlio dell’ancor più grande gioielliere George che fu  al centro della vita artistica e sociale dell’Art Nouveau.

Iniziò a lavorare nell’atelier di famiglia nel 1910; spirito ribelle, si dedicò agli studi letterali e scrisse romanzi polizieschi.

Attratto, in contrapposizione al lusso dell’ambiente in cui viveva ed era nato, dall’estrema sinistra comunista e rivoluzionaria coltivò amicizie della stessa ideologia come con  il poeta e scrittore Louis Aragon, fondatore del movimento surrealista, membro dell’Academie Goncourt e del Partito Comunista Francese , con  il poeta Paul Elouard e l’architetto, pittore e designer Le Corbusier.

Fu Jean che all’Associazione degli Scrittori ed Artisti Rivoluzionari dove partecipava con l’amica Charlotte Perriand (architetta che può essere considerata tra i fondatori del design contemporaneo) la presentò al grande architetto e da cui nacque una importante collaborazione. Al ballo del Fronte Popolare nel 1935 incontrò Madeleine, impiegata di Patou, che diverrà sua moglie.

 

Jean Fouquet, parallelamente alla sua attività letteraria e di impegno politico sociale crea mirabili gioielli. Nel 1925 vince un premio  all’Esposizione delle arti Decorative ed Industriali.  Di quell’anno è la creazione di una collana in oro ed argento con un’acqua marina taglio smeraldo firmata Jean Fouquet e corredata da un astuccio George Fouquet e da una fotografia firmata dal padre.  Il collier nel 2021 ha realizzato in asta  il prezzo di 980.000 euro

 

 

dal 1926 al 1928 espone al Salone delle Arti Decorative. La crisi del ’29, ma ancora di più la liquidazione della Banque Nationale du Credit e del Comptoir  Lyon Aleman (del comparto dei metalli preziosi)  portò nel 1936 la Maison a chiudere i battenti.

La chiusura della Maison non impedi a Jean Fouquet di progettare nuovi gioielli realizzati poi da altri laboratori tra i quali quello di Louis Fortey, antico collaboratore della Maison.

 

Dopo la Seconda guerra mondiale proseguì la sua attività ed all’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958 ricevette una medaglia d’oro per le sue creazioni.

Nel 1960 cessa definitivamente la creazione di gioielli e muore nel 1984 dopo aver offerto i suoi archivi al Museo delle Arti Decorative di Parigi.

Jean Fouquet rompe con lo stile liberty della Maison e rifiutando il culto dell’arte per l’arte è vicino al Costruttivismo, al Cubismo ed al Futurismo. I suoi gioielli sono d’avanguardia con materiali inusuali come l’ebano, l’acciaio cromato, l’oro grigio e l’argento “ Bisogna lasciare a quelli che vogliono mostrare una nuova fortuna il cattivo gusto di ostentare la nuova ricchezza. Il vero amatore comprende tutto il piacere di avere un oggetto che riflette una ricerca ed  una creazione qualunque sia il valore delle pietre che lo compongono. Il gioiello non deve essere la sola rappresentazione di un numero piu’ o meno elevato di biglietti di banca

 

Lo stile è molto semplice con forme geometriche come il triangolo la piramide ed il semicerchio. Superfici piane vengono alternate con altre laccate e vengono utilizzate grosse pietre come le giade e le acque marine. La contrapposizione di elementi geometrici con colori forti ottiene un equilibrio armonioso.

Jean Fouquet difensore dell’estetica contemporanea non solo prende parte all’Union des Artistes Modern, ma ne è a lungo segretario.

La caratteristica della vita è la Velocità. Bisogna che il gioiello sia immediatamente compreso. Quindi deve essere di linee semplici, depurato da sentimentalismi e da ogni dettaglio superfluo. Deve avere come punto di partenza un principio di costruzione dove si manifesta il ritmo armonico delle masse e dei colori.

Il gioiello non deve essere la rappresentazione di una firma aziendale per la ripetuta uniformità delle montature, ma al contrario deve avere una impronta personale. Le donne non possono portare tutte indifferentemente lo stesso gioiello. Questo deve essere adattato alla singola persona, alla carnagione, all’atmosfera in cui la donna si muove.

La guerra opera una cesura con il tempo precedente, le forme strettamente geometriche cedono il passo a forme arrotondate e Jean Fouquet si adatta ai nuovi stili, senza però avere piu’ la verve creativa di un tempo.

 

 

 

 

 

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