Un Diario da Casa Ansuini

IL MOBILE DECORATO A CHINOISERIES

DOTT. MARCELLO CINQUE | 11 DICEMBRE 2022 | ROMA

In Europa, il fascino per la Cina arriva con i resoconti di Marco Polo; il suo “Milione” è letto da molte persone. Un successo per l’epoca; basti pensare che siamo solo nel Trecento.

La Cina diventa una realtà tangibile con i suoi preziosi manufatti, soltanto, nel Cinquecento, quando i portoghesi aprono le rotte con il paese orientale; arrivano, così, in Europa, preziose giade, bronzi e, soprattutto, porcellane che, per finezza e colori, incantano i “benestanti” del nostro continente.

Nel Seicento, compare la decorazione dei mobili con soggetti cinesi, grazie alle Compagnie orientali che navigano verso Oriente; saranno i francesi, con la Compagnia delle Indie, nel 1664, sotto il re Sole Luigi XIV, a introdurre il gusto del mobile decorato alla cinese, grazie alla tecnica della lacca.
Il legno viene trattato con veri strati di vernice (i colori più usati erano il nero e il rosso), finemente levigato e poi dipinto con figure e paesaggi, spesso a rilievo.

Nel Settecento, la moda esplode in tutta Europa. Venezia, città di traffici e mercanti, diventa grande interprete di questo stile, rivaleggiando con Parigi e Londra.

Credenze, comò, pavimenti, compaiono sul mercato, l’imitazione della lacca è di buona qualità, perché i pomelli originali cinesi sono rari e costosi.
Bellissimi sono i trumeau e le ribalte, tempestati di paesaggi improbabili, principesse e guerrieri, sullo sfondo di un paesaggio idilliaco di fiori, rocce e animali fantastici.

Sarà solo l’Ottocento, con le vittoriose campagne di Napoleone, in Egitto ad oscurare lo stile cinese con un sobrio e leggermente funereo “gusto all’egiziana”.
I mobili a chinoiseries continueranno, ciononostante, ad essere prodotti e apprezzati e, tuttora, arricchiscono e danno prestigio ad arredamenti più minimalisti.
Una bella ribalta a cineserie veneta del XVIII Secolo sara’ in asta da Palatina il 15 Dicembre

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