Un Diario da Casa Ansuini

COLLEZIONARE ARGENTI ANTICHI

INTERVISTA AL DOTT. STEFANO ROCCA |20 NOVEMBRE 2022

Storico dell’Arte, Docente Universitario, gia’ in Bulgari, Richard Ginori e Vhernier, oggi siede nel cda di una nota griffe di gioielleria italiana.

Stefano Rocca ha trascorso tutta la sua vita, non solo lavorativa, circondato dal bello; e’ ossessionato dai dettagli e dalla perfezione ed ha per gli argenti antichi una vera passione, coltivata da sempre e suggellata da famose Case d’Asta internazionali, per le quali offre consulenze, e da importanti collezionisti, che supporta come Advisor.

Come nasce una collezione di argenti antichi

Farei una piccola distinzione iniziale: tra le collezioni di oggetti decorativi quelli in argento uniscono al fascino del bello, del raro o dell’inusuale ed alla perizia dell’artista… anche il valore del metallo.

È possibile, quindi, che una collezione di argenti antichi (come in altri settori dove il valore dell’opera è espresso anche in termini economici importanti), può nascere senza passione, sulla spinta di motivazioni meramente economiche, basate sul potenziale di rivalutazione nel tempo che quegli oggetti possono avere.

Chi inizia una collezione su queste basi, ha poco a che fare con il collezionista che frequenta le aste ed i mercati antiquari, di fatto affida ad esperti la selezione e creazione della sua raccolta e, del settore, ne sa poco.

Ma soprattutto, una collezione di argenti antichi nasce perché in un momento della vita del collezionista, c’è stato un “lampo” in cui la sua passione per i manufatti artistici in argento e un soggetto, un artista… insomma, qualcosa ha prodotto una folgorazione in grado di spingere quella persona a desiderare altre cose simili.

Anche per l’argento antico, come per tutte, una collezione è la raccolta di oggetti dello stesso genere, creata con criteri sempre uguali, basati:

  • Su valori storici – collezionare cose di una certa epoca ben definita: ad esempio collezionare teiere romane del XVIII secolo
  • su valori artistici – ad esempio raccogliere le opere di uno stesso artista: servizi da scrittoio di Antonio Cappelletti (1803-1838) …) o anche oggetti dallo stesso stile artistico: ad esempio il neoclassico
  • su elementi/valori scientifici -collezionare microscopi in argento…- o anche,
  • sulla curiosità: ad esempio raccolgo tutto ciò che trovo insolito
  • sui ricordi: raccogliere “oggetti ricordo” legati ad occasioni importanti della propria vita – ad esempio acquistare Tabacchiere in argento, antiche, di ogni nazione visitata (ho visto e catalogato anni fa una meravigliosa collezione di più di 80 tabacchiere, acquistate in 40 anni di carriera diplomatica nel mondo) –
  • il rigore con cui questi criteri vengono rispettati, segna il confine fra un collezionista ed un “accumulatore di oggetti”. Il collezionista raccoglie solo quello che è coerente con il criterio che ha voluto dare alla sua ricerca, l’accumulatore raccoglie senza un criterio.

Come in qualunque collezione, anche nel caso degli argenti antichi, il collezionista – per dare seguito alla sua passione – studia, ricerca, approfondisce l’argomento del suo collezionare che pertanto diventa il suo passatempo principale e nel tempo acquisisce la cultura necessaria a diventare egli stesso un esperto del settore… non è raro che ci si confronti con collezionisti per chiarire le datazioni o i dubbi sulla autenticità di alcuni oggetti.

Un collezionista ricorda sempre, nei dettagli, dove e quando ha scoperto quel determinato oggetto, quanto lo ha pagato, e come si è svolta la trattativa … forse oltre alla storia dell’oggetto, spesso il racconto dell’acquisizione è la parte che gli da più piacere raccontare a chi lo ascolti.

Quali sono i maker più blasonati

Potremmo identificarne molti per ogni nazione europea, in Francia il grande Jean Baptiste Claude Odiot (1763-1850), membro di una dinastia di argentieri iniziata durante il regno di Luigi XIV nel 1690 fu l’argentiere di Napoleone, con un inconfondibile stile Neoclassico e i suoi argenti realizzati in vermeil (un particolare tipo di argento dorato). Odiot è stato autore di importanti opere in argento per le grandi dinastie Europee, realizzare una collezione di piccole o grandi cose di questa bottega è il sogno di molti amanti dell’argento.

In Italia a Roma impossibile non considerare Luigi Valadier (1726-1785) e con lui suo figlio Giuseppe e la sua bottega, che per più di 20 anni sul finire del XVIII secolo arrivò ad annoverare 250 lavoranti, ebbe come clienti Papi, le più importanti famiglie principesche di Roma – dai Borghese ai Colonna dai Chigi ai Giustiniani – e teste coronate di tutto il mondo.

Per l’Inghilterra domina tutti dalla cima del suo grande influsso sull’arte argentaria inglese del primo ‘700, David Willaume (1658-1744), di famiglia Ugonotta in fuga dalla Francia dopo l’editto di Fontainebleau del 1685, seppe innestare sul ceppo dell’argenteria inglese, storicamente molto spoglio, la ricchezza decorativa e la grandezza creativa francese, indicando la strada alla produzione Britannica dei secoli successivi.

Dovendo suggerire una collezione da intraprendere, senza necessariamente doversi confrontare con gli altissimi prezzi di questi tre giganti dell’arte, suggerirei di collezionare Argenti Romani a cavallo del XVIII e XIX secolo.

Roma grazie alla presenza della corte papale, nei secoli, non ha mai avuto carenza di disegni e disegnatori per le argenterie… i grandi artisti di tutti i tempi che soggiornavano a Roma,  hanno contribuito con il loro schizzi o disegni ad arricchire il repertorio degli artigiani argentieri, e quindi mentre nel resto d’Europa proliferava il commercio di libri/cataloghi di argenti, a Roma, i committenti, se il loro argentiere, – come ad esempio Luigi Valadier o suo figlio Giuseppe – era anche un abile disegnatore, e proponeva dei disegni simili a progetti architettonici, ricchi di dettagli era tutto facile, altrimenti potevano senza problemi rivolgersi a pittori, scultori di gran fama per progettare i loro argenti che poi gli artigiani sapevano realizzare interpretandoli alla perfezione…

Emblematico in questo senso un caso legato ad una mia ricerca (pubblicata su: Bollettino d’Arte, n.28, novembre – dicembre, pagg.: 53-60, 1984). Nel catalogare una croce astile e d’altare da me rinvenuta a Sant’Agostino in Campo Marzio – opera di, Fabrizio Cristiani (1545-1623), un valente artigiano argentiere perugino operante a Roma, – confrontai la croce con altre croci del ‘500, e scoprii che questa era una copia coeva di una croce ben più famosa:  la Croce Farnese, realizzata da Antonio Gentili (1519-1609) – argentiere Faentino operante anch’esso a Roma – su disegni di Guglielmo Della Porta (collaboratore ed amico di Michelangelo), ed utilizzata da allora fino ad oggi per tutte le cerimonie Papali in basilica a San Pietro, da documenti di archivio potei ipotizzare che il cardinal Alessandro Farnese nel 1582, anche se Antonio Gentili era un valente disegnatore, preferì rivolgersi al Della Porta per far realizzare i disegni preparatori della una croce e del paramento di candelabri che intendeva donare alla basilica vaticana di cui era Arciprete.

La collezione di argenti Romani, può essere focalizzata su oggetti di argenteria non destinata ad uso ecclesiastico, ed offre meravigliosi esempi di Lampade da scrittoio, calamai, piatti, servizi di posateria, zuppiere, teiere, caffettiere, cioccolatiere… di superiore livello estetico e di grande qualità realizzativa, argentieri come Carlo Bartolotti (1749-1824), Vincenzo Coaci (1756-1794), Pietro Paolo Spagna (1793-1861), Antonio Cappelletti (1772-1838), sono autori di opere ineguagliabili, i bolli romani sono tra i più difficili da identificare e le opere non sono realizzate in più di una copia e sono sempre e solo oggetti unici… un sogno per i collezionisti.

 

quale è il profilo del collezionista di argenti antichi

Il collezionista di argenti antichi, è curioso, vuole conoscere la storia dell’argentiere che ha realizzato l’opera e del periodo in cui è stata creata per questo conosce la storia ed il contesto culturale e politico, oltre che artistico in cui gli oggetti che ha acquisito sono stati creati, è esperto di bolli e bollatori dell’argento, a sue spese (attraverso gli errori commessi) sa riconoscere i falsi, anche se, in qualche caso, può scegliere di comprare consapevolmente un falso, affascinato dalla sua qualità e bellezza..

Generalmente, ama toccare i suoi argenti e compra toccando ed accarezzando gli oggetti che pensa di acquistare… una volta entrati in suo possesso li fa vivere, usandoli (è il caso delle teiere, dei servizi da tavola, delle zuppiere…), ama esserne circondato…

Conosce gli altri collezionisti e – stabilendo un prezzo accettabile per entrambi – qualche volta scambia con loro una delle sue cose per averne una più significativa per la sua collezione. Frequenta le Case d’Asta e come tutti i collezionisti di oggetti d’arte, ama parlarne ore con chi condivide la sua passione, con gli antiquari e con gli esperti.

quale è L attrezzatura “ del mestiere”

una lente 10x, un buon esperto che svolga il ruolo di consigliere e di amico, e poi passione, curiosità, pazienza ed esperienza ma quella viene con il tempo.

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