Un Diario da Casa Ansuini

IL VINO PIÙ PREGIATO AL MONDO? IL ROMANÉE-CONTI

Roma, 16 Gennaio 2022

Ci troviamo nel cuore della Borgogna, regione centro-orientale della Francia, famosa in tutto il mondo per i suoi preziosissimi vitigni che la rendono la regina di tutti i record di vendite ed aste di vini pregiati!

I vini che rendono così amata questa piccola regione sono i bianchi da uve Chardonnay e i rossi da Pinot Nero che proprio qui raggiungono la loro massima espressione, diventando così modelli di riferimento a livello internazionale.

Se a Bordeaux troviamo gli châteaux, in Borgogna abbiamo i domaines e tra questi senza dubbio il più celebre è quello de la Romanée-Conti.

La storia va indietro nel tempo fino al XII secolo, esattamente al 1232 quando i monaci dell’Abbazia di San Vivant in Vosne acquistano quasi 2 ettari di vigneto che nel XVII secolo passerà nelle mani della famiglia de Croonembourg. Saranno questi ultimi a ribattezzare il terreno Romanée, per l’appartenenza nell’antichità al Prefetto di Roma.

Nel 1760 l’erede dei de Croonembourg mette in vendita le terre portando ad una terribile guerra di contesa tra madame de Pompadour, amante del re Luigi XV di Francia e Louis François I de Borbone-Conti che ne uscirà vincitore dando a la Domaine il celebre nome di Romanée-Conti.

Purtroppo, le peripezie che interessano il terreno non finiscono qui e negli anni della Rivoluzione francese questi preziosi ettari di vitigni vengono sequestrati e messi all’asta per poi diventare proprietà di Jacques-Marie Duvault-Blochet nel 1869.

Ma cos’è che rende così ricercate e costosissime le bottiglie de la Domaine de la Romanée Conti?

Le poche bottiglie prodotte e le difficilissime condizioni climatiche per produrle!

Infatti, gli svantaggi non indifferenti della zona per le basse temperature rappresentano, da un lato, la garanzia dell’alta qualità del prodotto, dall’altro, la causa delle problematiche che possono portare ad annate disastrose e vini di scarsa qualità.

Il suolo del la Domaine de la Romanée Conti è ricco di ferro e calcare ed i vitigni, la cui età media è di circa 44 anni (molto alta rispetto ad altri vitigni), si trovano a 240 metri sopra il livello del mare. Questi sono lavorati seguendo meticolosamente, anzi quasi maniacalmente, i principi dell’agricoltura biologica che prevede il minimo intervento per garantire una vinificazione che sia il più naturale possibile.

Per dare un’idea della media di bottiglie prodotte all’anno (25 hl/ ha) basti pensare che per la realizzazione di una singola bottiglia vengono esaminati, singolarmente, i grappoli di tre viti! E per rispettare al massimo i principi dell’agricolture biologica sono stati addirittura reintrodotti i cavalli, al posto dei trattori, per la ricompattazione del suolo.

Ma venendo al mercato di queste prestigiosissime bottiglie è sicuramente interessante vederne i prezzi da record raggiunti nelle aste degli ultimi anni.

Nel 2021 due tra le tre bottiglie più costose andate in asta sono de la Domaine de la Romanée-Conti.

I lotti venduti, con i correspettivi prezzi di aggiudicazione, sono i seguenti:

  • Domaine de la Romanée-Conti, Romanée Conti 1990 (9 bottiglie): 399.000 euro
  • Domaine de la Romanée-Conti, Romanée Conti 2000 (1 Mathusalem, 6 litri): 357.000 euro

Mentre a New York nel 2018 è stata venduta in asta per ben 558.000 dollari una bottiglia di Romanée Conti del 1945, la più cara al mondo, seguita poco dopo da una seconda per 496.000 dollari.

Chiara Capoccetti

Fine Wines & Spirits

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