I VINI ITALIANI SEMPRE PIU’ STAR NELLE ASTE INTERNAZIONALI
Roma, 3 Aprile 2022
Il mercato del vino di fascia alta è in piena “fermentazione”: nonostante l’inziale rallentamento nella seconda metà del 2019 ed inizio del 2020, i prezzi hanno iniziato a registrare una ripresa per tutto il restante 2020, con un’incredibile crescita per tutto il 2021.
Anche il mondo delle Case d’Asta è stato travolto da questo fenomeno e le attuali tendenze di mercato fanno presupporre che possa continuare a crescere per tutto il 2022; con un forte interesse non solo per le grandi storiche etichette ma anche per le bottiglie di ricercate cantine di nicchia; e soprattutto un crescente interesse per i vini italiani.
Tenendo in considerazione i dati registrati a partire dal 2019, in piena pandemia, il mercato enologico anziché piegarsi si è rafforzato, registrando vendite e prezzi da record a livello internazionale.
Il nostro interesse è proprio quello di unire trasversalmente clienti interessati ad entrare in questo mercato sia come appassionati che come investitori: il vino come investimento economico ma anche per il piacere di degustarlo.
“ Investire in vino, male che vada potrete sempre berlo “ ( Cit. Avv. Giovanni Agnelli )
Le Aste si basano sul flusso e andamento del mercato sul momento, il parametro migliore per misurare l’effettivo valore di una bottiglia.
Chi ha familiarità con il mondo delle Aste sa bene che l’ Asta rappresenta l’incontro perfetto tra la domanda e l’offerta su base internazionale ed è l’unico criterio e parametro seriamente considerabile per determinare la stima di un prodotto.
Il mercato varia in continuazione, e ci insegna che nulla è imperituro e che nulla può cristallizzarsi e rimanere invariato a livello di prezzo e valore nel tempo.
L’economia cambia continuamente per vari fattori storico-politici ed economici e le Aste ne cavalcano l’onda offrendo vendite trasparenti e chiare come riflesso di tutto questo fenomeno globale.
Questo è ciò che tutela il cliente ed il venditore, questa è l’analisi di mercato sulla quale lavoriamo.
È necessario però inquadrare il fenomeno che ha determinato questo cambiamento nel commercio mondiale dei vini con più attenzione.
A fronte del fenomeno del vertiginoso aumento di richiesta dei vini francesi, che si era registrato tra il 2008 e il 2010, subito dopo la prima crisi economica, soprattutto per il forte interesse da parte del mercato asiatico, era chiaro come il costo del vino non potesse dipendere solo dai costi di produzione. Quando la domanda è superiore all’offerta e grandi vini vengono prodotti in quantità limitate, il prezzo viene adeguato per mantenere l’incrocio tra domanda e offerta.
Il grande lavoro portato avanti dai nostri produttori negli ultimi anni è riuscito a rilanciare e promuovere i vini italiani a livello globale facendoli anche risultare più per prezzo e soprattutto più reperibili in confronto alle ormai limitatissime disponibilità dei vini francesi.
I successi delle nostre ultime aste, come per la vendita dell’incredibile collezione del Brunello di Montalcino Soldera, ha confermato questa tendenza.
Inoltre, la partnership con Bibenda e la Fondazione Italiana Sommelier, con noi dalle prime Aste del 2015, da sempre mostra l’impegno nella tutela e promozione dei vini italiani: dai SuperTuscan, ai Brunelli, al Barolo, al Barbaresco, a vini anche più di nicchia, di piccole produzioni che si cerca di far conoscere ed incentivare nella crescita e sviluppo.
Infatti, la possibilità di inserirli in Asta, ovvero nel mercato secondario, come per le opere d’arte, permette ad una cantina di creare un precedente, uno “storico” sul venduto che lascia una traccia, un segno, e ad inserirsi nelle dinamiche di un mercato globale al quale ormai si affaccia un pubblico incredibilmente diversificato; e non sorprende, per questo, anche il proliferare di piattaforme ed applicazioni per il trading nel mercato enologico.
Il lavoro delle Case d’Asta è quello di saper selezionare, in base ad un attento studio, etichette che rappresentino sia una garanzia di vendita ed investimento, sia un’interessante scoperta enologica.
Bottiglie che sappiano soddisfare le ricerche degli investitori ed il gusto dei collezionisti dando con l’Asta l’incredibile opportunità di entrare in contatto con annate storiche da degustare subito.
Certo, con il vino non è facile poter garantire la conservazione al 100% ma sicuramente ci impegniamo nel mantenere lo stato conservativo della bottiglia consegnata, soprattutto delle vecchie annata che a prescindere rappresentano sempre una scommessa.
Quindi ci puo’ essere interesse per una bottiglia per i più svariati motivi e non sempre lo stato di conservazione è tutto: i collezionisti monitorano il mercato, gli investitori lo studiano e quella che potrebbe essere una vecchia bottiglia impolverata nella nostra cantina si potrebbe rivelare di grande interesse per il mercato….magari con un inaspettato valore.