ADOLF VALLAZZA: TRADIZIONE E CONTEMPORANEITA’ NEL LEGNO DELLA VAL GARDENA
DOTT. ALBERTO ROMANELLI | 15 MAGGIO 2022 | ROMA
Adolf Vallazza (Ortisei, 1924) è un importante scultore trentino, un uomo di animo novecentesco – com’è solito dire di sé nelle interviste – al quale va riconosciuto il merito di aver traghettato la secolare tradizione scultorea della Val Gardena, dalla quale egli stesso muove i primi passi, nel panorama dell’arte contemporanea e del collezionismo internazionale.
Fin dalla più giovane età, infatti, Vallazza ha sempre lavorato scolpendo opere figurative su commissione e statue per le Vie Crucis, ma è durante gli Anni Sessanta che la conoscenza dell’Arte Informale e, in particolare, dell’opera scultorea dell’artista Constantin Brâncuși influenzano notevolmente la sua produzione artistica e imprimono alla stessa una svolta stilistica verso l’astrazione.
Parlando della sua poetica artistica, quali ne sono le cifre stilistiche e le tematiche in essa più ricorrenti?
Quella di Vallazza è in generale una scultura decisamente suggestiva, che rispetta profondamente il suo materiale d’elezione, il legno, e le forme naturalmente in esso impresse, creando così un costante dialogo fra spiccato senso della composizione, da un lato, e ricercato senso di armonia, dall’altro.
Sicuramente i temi principali della produzione artistica di Vallazza, quelli che lo hanno reso famoso, sono i Totem e i Troni. Le opere di Vallazza, però, derivano in primis dall’osservazione diretta della realtà quotidiana che circonda l’artista stesso: gli abitanti della Val Gardena, i loro abiti tradizionali, i loro antichi mestieri, i ritmi della natura.
( lotto 86 – Trono, 1987. Legno scolpito, cm 72 x 45 x 167 )
È così che nascono sculture profondamente legate al mondo montano e contadino, caratterizzate da un aspetto chiaramente figurativo – quasi archetipico, vista la semplicità delle forme – e nelle quali lo scultore sembra imprimere nella materia lignea un senso tutto personale di temporalità sospesa.
A questa serie appartengono opere quali La Madre e Mandriani con bovino, che abbiamo avuto il piacere di vedere aggiudicate nel corso dell’asta n° 96-Fine Paintings & Works of Art, tenutasi il 7 Dicembre 2021.
Durante la medesima tornata abbiamo aggiudicato anche un’altra scultura di Adolf Vallazza, un Totemdegli anni ’80, che testimonia invece quella linea decisamente vocata all’astrazione che, come dicevamo, l’artista sperimenta a partire dagli anni ’60.
( lotto 85 – Trono, 1985. Legno scolpito, cm 59 x 45 x 171 )
A proposito infatti di Totem e Troni, cosa caratterizza le opere appartenenti a queste serie?
I Totem in particolare, con le loro forme misteriose e al contempo estremamente calibrate, sono figli delle suggestioni che le leggende locali tramandano da un versante all’altro delle vallate trentine e con la loro presenza scultorea sembrano quasi dare forma concreta e tangibile a quegli spiriti che si dice abitino le foreste e i paesaggi delle Dolomiti.
I Troni, dal canto loro, consistono invece in un’ulteriore elaborazione della riflessione artistica che sta alla base dei Totem e di questi rappresentano una sorta di evoluzione in chiave funzionale: in essi il dialogo fra arte e oggetto d’uso, forma e funzione, si fa serrato e la fusione fra questi aspetti dà vita a opere che diventano interessanti complementi d’arredo, se non addirittura vero e proprio mobilio.
All’interno ’ della prossima asta di Fine Art – la n° 101, che si terrà Giovedì 26 Maggio – verranno battuti due importanti lavori dello scultore Adolf Vallazza, opere appartenenti alla serie dei Troni.