Un Diario da Casa Ansuini

SOLDERA: UN BRUNELLO DI MONTALCINO DA RECORD!

INTERVISTA ALLA DOTT.SSA MONICA SOLDERA | 29 MAGGIO 2022| ROMA

A Montalcino, nel regno del Brunello, troviamo l’azienda Case Basse Soldera che in pochi anni, a partire dal 1970 con Gianfranco Soldera, è riuscita a crearsi un nome forte nel mondo della viticoltura e del mercato, raggiugendo prezzi da RECORD alla nostra asta 97!

Abbiamo avuto il piacere di intervistare direttamente la figlia del mitico Gianfranco, Monica Soldera, che ha raccontato la cantina, la passione per il vino e l’unicità delle loro bottiglie.

Qual è il motivo che ha spinto suo padre ad aprire un’azienda vitivinicola?

Il motivo è stata la passione per il vino, il cibo e la natura che oltre alla letteratura e all’arte, nelle sue varie espressioni, erano per lui motivo di gioia.
Il vino era parte della sua tradizione di famiglia, ha approfondito la conoscenza per quello che all’inizio era un interesse personale e che si è poi trasformato in un impegno da produttore.
Avendo chiaro in mente il suo ideale di vino, avendo studiato attentamente i produttori che prediligeva e indagato le ragioni naturali e produttive che determinavano i loro vini, ha cercato un terroir vocato dove piantare viti e produrre, nel rispetto della natura, un vino monovitigno da lunghissimo invecchiamento.

(Il Delfino simbolo della Cantina Soldera e animale del Dio Dionisio)

Abbiamo avuto diverse bottiglie di annate storiche della vostra cantina alla nostra ultima asta. Tra quelle del 1979, 1982, 1983, 1988 e 1990 quale reputa essere stata l’annata più importante e migliore e perché?

Il 1979 veniva spesso da lui citato come un’annata memorabile ma ognuna era speciale per ragioni diverse. In particolare, ricordava che erano le annate più difficili dal punto di vista climatico, come il 2002 e il 2003, che dimostravano con maggiore evidenza il valore del terroir di Case Basse, la sua terra, il microclima e l’importanza delle prassi vitivinicole, le basse rese, la coltivazione manuale delle viti, la vinificazione naturale, l’affinamento nelle grandi botti di Rovere di Slavonia.
In ogni caso, ogni annata viene da noi commentata in base all’andamento climatico che condiziona alla vendemmia la scelta dell’uva, solo perfettamente sana e matura. Da questa selezione, affinata ulteriormente in cantina sui grappoli e sugli acini, deriva il volume della produzione dell’annata che può variare da 8.000 a 22.000 bottiglie (in media intorno a 15.000). Ogni annata, dunque, si caratterizza per questi elementi, nessuna è per noi più importante o migliore, il giudizio nel bicchiere è soggettivo e spetta al consumatore.

Graziella Soldera nel roseto del giardino botanico

Cos’è che vi ha spinto ad uscire dalla DOCG per diventare IGT portando ad un’impennata dei prezzi delle vostre bottiglie?

La decisione di enfatizzare lo stile produttivo “Soldera” è nata dopo un lungo periodo di riflessione, anche sulla spinta di quanto i clienti evidenziavano circa la tipicità del nostro vino. È stata la coerente conseguenza della volontà di sottolineare l’identità e l’unicità della nostra produzione ponendo l’accento sul nostro nome.
La crescita dei prezzi è contemporanea al passaggio all’IGT ma non dipende da questo quanto, invece, dall’aumento del nostro prezzo di listino nel 2013.
La limitata produzione che ci contraddistingue determina una rarità che può condizionare i prezzi sul mercato in particolare per le annate storiche.
La nostra strategia commerciale, ispirata da principi che la rendono coerente con la filosofia produttiva, cerca di calmierare i prezzi finali minimizzando i passaggi da noi all’acquirente finale. Questo è importante anche per tutelare la qualità del vino nel trasporto e nello stoccaggio una volta uscito dalla nostra cantina.
L’obiettivo di produrre un grande vino naturale era sin dalla fondazione e continua ad essere il piacere di condividere memorabili sensazioni con gli appassionati nel mondo e non fare diventare la bottiglia uno strumento di valore puramente finanziario, speculativo. Auspichiamo che i prezzi finali siano coerenti a questa finalità.

Ringraziamo ancora la Dottoressa Soldera per l’ intervista  e per aver selezionato per noi  queste belle foto. 

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