Un Diario da Casa Ansuini

PIERO DORAZIO: ARMONIE DI SEGNO E COLORE

DOTT. ALBERTO ROMANELLI | 18 SETTEMBRE 2022 | ROMA

Piero Dorazio nasce nel 1927 a Roma, dove frequenta gli studi classici ed entra in contatto con l’atelier dell’artista Aldo Bandinelli, che lo introduce alla pittura di paesaggio e al culto per l’arte francese. Il dramma del secondo conflitto mondiale e i suoi strascichi generano nel pittore Dorazio, così come in molti altri giovani artisti della sua generazione, un profondo desiderio di ribellione a quel clima e una voglia di evasione dalla realtà: «Dipingere un paesaggio era un modo di preservarlo dalle bombe e trasferirlo nel mondo della fantasia», affermerà egli stesso. In antitesi all’arte del Realismo Socialista, sostenuta allora da Palmiro Togliatti e da Renato Guttuso, sottoscrive nel marzo del 1947 con Carla Accardi, Achille Perilli, Giulio Turcato e altri pittori il Manifesto del Formalismo e si fa promotore di un arte più astratta, incentrata sulla forma e sul segno pittorico nel loro significato oggettivo ed essenziale, nel tentativo di liberare l’opera da ogni deriva simbolista o naturalista.

Nel 1950, sempre in compagnia di Perilli, apre in via del Babuino a Roma l’Age d’Or, una Galleria d’arte/libreria unica nel suo genere, che diviene ben presto il punto di ritrovo per artisti e intellettuali d’avanguardia e che l’anno successivo si trasforma, con l’arrivo fra gli altri di Alberto Burri, nella Fondazione Origine. È proprio a partire da questo torno di anni che la fama di Dorazio cresce esponenzialmente, sia a livello italiano che sul piano internazionale: nel 1953 è chiamato dall’Università di Harvard per prendere parte a un seminario internazionale e poco dopo, traferitosi a New York, tiene la sua prima mostra di disegni presso la One-wall Gallery e la sua prima mostra personale negli ambienti della Rose Fried Gallery. Nel 1957 tiene invece la sua prima personale a Roma presso la Galleria La Tartaruga, partecipa nel 1959 a a Documenta 2 a Kassel e l’anno successivo espone alla Biennale di Venezia all’interno di una sala interamente dedicatagli. Da quel momento i suoi dipinti trovano posto nei più prestigiosi musei del mondo e innumerevoli sono le mostre collettive o personali alle quali prende parte.  Svariati sono pure i riconoscimenti accademici che riceve, come il Premio dell’Accademia di San Luca (1986) e la nomina a membro da parte della Akademie der Künste di Berlino (1993).

Come possiamo riconoscere un’opera di Dorazio all’interno del panorama dell’Astrattismo? Gli aspetti che più caratterizzano la produzione artistica di Dorazio sono certamente il segno e il colore che, fondendosi sulla tela in una composizione sempre sapientemente calibrata e ritmata, vengo a formare a volte i cosiddetti Reticoli, altre volte, invece, sinuosi giochi di circonferenze. Le opere di Dorazio sono delle vere e proprie armonie cromatiche e fondamentale per l’artista è generare una reazione, anche a livello sensoriale, nello spettatore: in questo possiamo sicuramente scorgere il forte influsso esercitato sul pittore dalle teorie sulla percezione visiva elaborate dalla Gestalt e l’interesse da parte dell’artista stesso di recuperare un’accezione quasi etimologia del concetto di Estetica.

 

Quanto sono ricercate nel mercato internazionale le opere di Piero Dorazio?

Una tela dell’artista sara’ presente nel catalogo  della nostra prossima asta di Fine Art, che batteremo Giovedì 13 Ottobre: si tratta di Ombra e Ombre, un olio su tela realizzato nel 2003.

(Piero Dorazio, Ombra e Ombre, 2003. Olio su tela, cm 50×70. Stima: €9.500-19.000)

Dal punto di vista collezionistico le opere di Piero Dorazio sono molto amate e ambite e sicuramente dobbiamo tener conto anche del grande momento favorevole che l’arte Post War in generale, e quella italiana in particolare, sta attraversando al giorno d’oggi. A tale proposito segnaliamo alcuni recenti passaggi di opere esitate in asta: – Dolce inclinazione, un olio su tela delle dimensioni di cm 90×120, stimato £70.000-100.000 e aggiudicato a £140.000; – Un Bel Niente, un olio su tela delle dimensioni di cm 105×100, stimato €100.000-150.000 e battuto a €400.000; – Troppo segreto, un olio su tela delle dimensioni di cm 190×115, stimato €200.000-300.000 e aggiudicato per €650.000.

 

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