
TESTAROSSA DI PASETTI: LA GEMMA DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO
LORENZO DEL GIUDICE | BIBENDA&FONDAZIONE ITALIANA SOMMELIER| ROMA 9 MAGGIO 2025
L’Abruzzo è una terra unica, un baluardo di autenticità, incastonato tra le vette del Gran Sasso e le brezze dell’Adriatico, custode di luoghi in cui il tempo sembra sospendersi, dove la natura serba gelosamente i suoi segreti e l’uomo, con rispetto e dedizione, riesce a intrecciare la propria storia con quella della terra.
Quest’angolo d’Italia è una perfetta fusione di paesaggi incontaminati, antichi borghi arroccati dall’anima di pietra, castelli imponenti, una cultura che affonda le radici in secoli di storia e conserva intatta la sua anima selvaggia e piena di fascino.
(Le prime acquisizioni nel 1887)
La famiglia Pasetti: tradizione, coraggio e ospitalità
Prima di ogni altra definizione, Pasetti è una famiglia unita e virtuosa che incarna l’essenza dell’ospitalità, tessuta di sorrisi genuini, racconti affascinanti e momenti di autentica condivisione.
Le radici affondano nell’epoca borbonica, quando Silvestro Pasetti acquistò i primi ettari dal Marchese Farina e avviò l’attività vitivinicola.
Negli anni Sessanta, Domenico “Mimmo” Pasetti entra in azienda a Francavilla al Mare, dove il vino si vende ancora in damigiana o cisterna. Il lavoro da compratore di uve lo porta a osservare da vicino le differenze tra territori, accendendo la scintilla di un’intuizione: cercare il terroir ideale, lontano dai lasciti familiari.
La sua mansione era acquistare le uve e, con il passare dei giorni, grazie alla sua esperienza, si rendeva conto delle profonde, e sorprendenti, differenze nel risultato della vinificazione, a seconda della provenienza. Toccando con mano le sfumature e un vissuto enologico diverso da zona a zona, cominciava a farsi strada l’intuizione di scovare quei territori così vocati, anche se distanti da eredità, lasciti e tradizioni familiari, spinto solo dalla ricerca della vera elezione.
In Abruzzo dominavano numerose cantine sociali che potevano contare su quantitativi impressionanti ed emergere era difficile, i Pasetti da soli non avrebbero mai potuto competere. Poi, la scintilla: la decisione di cambiare coniugando anche l’esigenza recondita di fare qualcosa di diverso, trovare un’altra via e puntare sulla qualità della produzione.
Ogni domenica, Mimmo e la sua inseparabile compagna, la moglie Laura, partivano da Francavilla, sulla costa, per intraprendere un viaggio di esplorazione. La loro ricerca non era solo un atto di scoperta, ma un viaggio verso la creazione di qualcosa di straordinario, un desiderio ardente di dare vita a prodotti di qualità che potessero deliziare i sensi e soddisfare le loro aspirazioni di creare del buono.
(Un grappolo di Moscatello destinato al vino passito)
Tenuta Testarossa: un resort di charme
Dopo numerosi tentativi decisero di acquistare una proprietà a Pescosansonesco, frutto di una lunga trattativa che si è conclusa con un compromesso scritto a mano su un foglio di giornale.
Su quel terreno oggi sorge la Tenuta Testarossa, cuore pulsante dell’azienda e custode del vigneto più antico, ma anche rifugio di pace per chi desidera riscoprire il contatto autentico con la natura.
A 550 metri di altitudine, immersa nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e a soli trenta minuti da Pescara, la Tenuta è oggi una residenza accogliente dove rilassarsi tra boschi, vigne e silenzi, leggere un buon libro a bordo piscina o partire per passeggiate rigeneranti.
Un soggiorno qui significa entrare in un paesaggio senza tempo, godere di degustazioni esclusive dei cru aziendali e lasciarsi incantare dalla cucina locale, magari con una cena vista mare lungo la Costa dei Trabocchi.
(La famiglia Pasetti)
Forca di Penne: la nuova frontiera dello spumante abruzzese
L’ultima avventura dei Pasetti si snoda a Forca di Penne, crinale tra le province di Pescara e L’Aquila, a oltre mille metri di quota. Un luogo di storia, con ruderi di torri d’avvistamento, memorie di briganti, transumanza e scambi. Oggi, grazie alle sue condizioni climatiche, rappresenta la nuova frontiera per la spumantizzazione in Abruzzo, con impianti di Chardonnay e Pinot Nero destinati a dar vita a spumanti di altissima qualità.
(La dorsale appenninica sullo sfondo delle vigne)
Pasetti: cantina d’eccellenza nel cuore del Parco
Oggi Pasetti è un esempio di lungimiranza e integrità. I vigneti si estendono per 270 ettari totali, di cui 70 vitati, tutti all’interno del Parco Nazionale. È l’unica cantina autorizzata a usare il logo del Parco sul retro delle bottiglie.
La gestione è in mano a Francesca Rachele, Massimo e Davide, i figli di Mimmo e Laura, che rappresentano il presente e il futuro dell’azienda. Le varietà coltivate sono autoctone (Montepulciano, Trebbiano, Passerina, Pecorino, Moscatello) e una piccola quota di Cabernet Sauvignon. La filosofia è quella di valorizzare ogni singolo areale, dedicando ogni vigneto a un vino specifico. Le differenze pedoclimatiche e la ricca geologia abruzzese permettono di narrare ogni sfumatura del luogo attraverso il calice. Pasetti non è solo un successo commerciale: è una scelta di vita consapevole, un progetto radicato nella sostenibilità, nel rispetto della montagna e delle sue genti. Perché qui il vino è il respiro profondo della montagna, il sussurro del vento tra i filari, il battito segreto di una terra indomita.
(Un suggestivo crepuscolo sulla piscina del resort)