Un Diario da Casa Ansuini

UN VIAGGIO NEL CUORE DI MONTALCINO: ALLA SCOPERTA DI UNA SELEZIONE ESCLUSIVA E DI UN RESORT DI CHARME

LORENZO DEL GIUDICE | ROMA, 20 APRILE 2025

Un singolo vigneto, una singola vasca, un’unica identità, così nasce il Brunello P#327 di Campogiovanni, il nuovo gioiello della tenuta di Montalcino che, grazie all’intuizione dell’enologo Leonardo Bellaccini, porta oltre il concetto di cru per esprimere l’anima più autentica di questo straordinario territorio.

La ricerca dell’eccellenza in vigna

«Siamo andati a cercare il filare eccellente, la parte più “prelibata” della vigna. Ecco, questo è ciò che abbiamo fatto con questo nuovo vino.», racconta con entusiasmo l’enologo toscano con oltre 40 vendemmie alle spalle a San Felice, nel Chianti Classico. Una metafora efficace per descrivere la ricerca minuziosa che ha portato alla nascita del Brunello P#327: un vino che incarna la massima espressione di una singola particella della tenuta di Campogiovanni, di proprietà del Gruppo Allianz.

L’azienda si estende sul versante sud-occidentale di Montalcino, una delle zone più vocate per la produzione di Brunello. Acquistata negli anni ‘80 da un’intuizione di Enzo Morganti, la tenuta ha vissuto un’evoluzione costante fino a raggiungere gli attuali 25 ettari.

Un mosaico di suoli e microclimi

La particolare posizione della tenuta permette di beneficiare di un terroir unico, caratterizzato da tre tipologie di terreno che donano complessità e profondità ai vini: il calcareo-gessoso, che conferisce potenza; l’argilloso, che regala morbidezza; e l’alluvionale, che apporta eleganza. Un mosaico perfetto, in cui il Sangiovese Grosso trova la sua massima espressione.

La vinificazione avviene nelle cantine di Montalcino, con fermentazione in tini a temperatura controllata e una macerazione attenta per estrarre il meglio dalle bucce. La maturazione, nel pieno rispetto del disciplinare, si svolge in botti di rovere per almeno due anni, seguita dall’affinamento in bottiglia per garantire un perfetto equilibrio nel vino tra la struttura e la finezza.

Oltre il concetto di cru

Questo Brunello è il frutto di un’osservazione meticolosa e di una selezione scrupolosa delle uve. «Abbiamo individuato una parcella che, vinificata separatamente, si è rivelata superiore alla media, con caratteristiche uniche», spiega Bellaccini. Da un vigneto di sei ettari, destinato solitamente alla produzione del Brunello annata, sono state isolate tre micro-zone con evidenti differenze dovute alla composizione del suolo: più argilloso in alcune parti, più sabbioso in altre. In una piccola sezione, denominata Vigna Alta, si è trovato il perfetto equilibrio tra questi elementi. Al vino è stato dato il nome P#327 che richiama il numero catastale leopoldino della particella del vigneto.

Nel calice eleganza e potenza

Prodotto in tiratura limitata, circa 6.500 bottiglie, questo Brunello si ispira ai “lieu-dit” di Borgogna, dove i monaci selezionavano le migliori parcelle. Il risultato è un vino profondamente complesso e longevo, con un carattere minerale ferruginoso, note di arancia rossa e una freschezza straordinaria. I tannini sono fragranti e finemente cesellati, mentre il sorso è un’esplosione di frutta. Seguono sfumature di mirtilli, pepe, ginepro e un tocco di cuoio. Una combinazione di potenza e agilità che promette di evolvere magnificamente nel tempo.

«Questi sono i progetti che rendono il mio lavoro ancora entusiasmante dopo tanti anni», conclude Bellaccini. E con un vino come questo Brunello P#327, Campogiovanni si afferma ancora una volta come un punto di riferimento imprescindibile nel panorama enologico di Montalcino.

L’abbinamento perfetto

Durante la presentazione, il vino è stato esaltato da una selezione di piatti firmati dallo chef stellato Angelo Troiani. Tra le proposte più sorprendenti, “La Ciliegia sul Piccione“, un piatto dalla straordinaria intensità gustativa e versatilità di abbinamento, che ha saputo valorizzare la struttura del vino. Menzione d’onore anche per il celebre best seller del ristorante Il Convivio Troiani, famoso in tutto il mondo per l’amatriciana, quella vera.

Non solo vino,  ma anche Resort di charme

Campogiovanni è anche espressione di bellezza e accoglienza. Oltre a visitare l’azienda vitivinicola, è possibile soggiornare a Borgo San Felice, il resort aziendale elegante e raffinato immerso tra le colline del Chianti, dove l’esperienza del vino si fonde con quella del vivere bene.

Un borgo medievale perfettamente restaurato nel cuore dei vigneti, dove l’ospitalità diventa parte integrante del racconto enologico. È possibile passeggiare tra i vicoli del borgo antico, un tempo animato da una scuola, un forno, un frantoio, immergendosi in una storia che continua a vivere tra gli scorci incantevoli della valle. È possibile godere della spa, della piscina affacciata sui vigneti, dei sapori della cucina toscana e del lusso misurato di un’accoglienza mai invadente. Per un soggiorno ancora più esclusivo, la proprietà mette a disposizione Villa Casanova e Villa Colonna, residenze private riservate con camere eleganti, saloni accoglienti, vista panoramica e piscina personale, senza rinunciare ai servizi del Resort.

Campogiovanni – San Felice

Località San Felice

53019 Castelnuovo Berardenga SI
Tel. 0577 39911

www.sanfelice.com

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