Un Diario da Casa Ansuini

I GRANDI GIOIELLIERI: MAUBOUSSIN 175 ANNI DI GESTIONE FAMILIARE

PROF. SERGIO ANSUINI | ROMA  11 APRILE 2025

Le “Folies” nella seconda metà del ’700 erano luoghi dove l’alta nobiltà parigina organizzava feste notturne con concerti, spettacoli e balletti.  Dal 1830 divenne di moda chiamare le sale da spettacolo “Folies” e nel 1869 venne inaugurata la più iconica sala di  Francia le “Folies Berger”  che  nel 1980 ha festeggiato il suo 50 milionesimo spettatore. In oltre 150 anni ha visto passare sul suo palco  la Cavalieri, la  Bella Otero, Maurice Chevalier, Josephine Baker, Mistinguett ed ha ispirato artisti come Toulouse-Lautrec, Manet e Proust.

(Édouard Manet – Il bar delle Folies-Bergère, 1881-1882)

Nei primi anni ’60 del ‘900 l’Europa viveva una stagione felice. Il benessere si diffondeva e la borghesia trovava nella vita sociale, nelle feste e nei ricevimenti un’occasione per ostentare la sua nuova ricchezza.

In questo clima “Folies Berger“ mise in scena, in uno dei suoi memorabili spettacoli, dei quadri dove in un tripudio di musica, di luci e di colori venivano presentati  “Les grands JoailliersCartier, Van Cleef & Arpels, Chaumet e Mauboussin. Questi erano i nomi che si ammiravano su Vogue e Bazaar. Erano i nomi dei gioiellieri più importanti del mondo.

Nel 1827 Rocher e suo cugino Baptiste Noury aprono un laboratorio di oreficeria a Parigi e nel 1850 quest’ultimo ne diviene l’unico proprietario. Le creazioni dell’atelier sono sempre più apprezzate e nel 1878 ottiene una medaglia all’Esposizione Universale di Parigi.

(Ritratto di George Mauboussin)

George Mauboussin (1862 – 1954) nipote di Baptiste, nato in campagna, figlio di un maniscalco e di una sarta, a soli 11 anni viene mandato come apprendista nella ditta dello zio. Nel 1883 assume la direzione del laboratorio, nel 1896 ne diviene proprietario e cambia il nome della Maison in “Mauboussin successeur de Noury”

All’inizio del ‘900 George si trasferisce in Rue Choiseul riunendo il laboratorio, la sala vendita e le  sale espositive. Per distinguersi da quelle che erano le firme più importanti come Melero, Vevet, Cartier, Boucheron sceglie il colore: rubini, smeraldi e zaffiri con montature in platino che ne esaltano la bellezza.

Con la fine della Prima Guerra Mondiale la Maison ha un grande sviluppo. Mauboussin partecipa attivamente alle prime esposizioni internazionali: a Milano nel 1923, a New York e Strasburgo  nel 1924. Ottiene il Grand Prix dell’Exposition des Arts Decoratifs di Parigi nel 1925 e la Legion d’Honneur  per il suo contributo al mondo della gioielleria. George organizza nel 1928, nei locali della gioielleria, una grande mostra con 235 gioielli tra cui lo smeraldo di 24 carati dono di Napoleone a Giuseppina Beauharnais.

(Spilla Mauboussin, Anni Trenta)

I gioielli art deco di Mauboussin, tra cui le spille con frutti dai meravigliosi colori e le collane geometriche impreziositi da giade, lacche, lapislazzuli, perle e coralli sono tra le più belle creazioni della gioielleria francese. Charles Chaplin, Paulette Goddard. Marlen Dietricht sono tra i celebri clienti.

Sull’onda del successo la maison apre succursali a Londra, Buenos Aires, Rio de Janeiro e New York. La crisi del ’29 colpisce duramente e le sedi di Londra e del Sud America vengono chiuse.  La sede Nord Americana viene venduta ad un gioielliere di New York. La nuova ditta prende il nome di Trabert & Hoeffer lnc Mauboussin. ed intrattiene una stretta collaborazione commerciale con Parigi

Dopo il figlio Pierre Mauboussin nel 1934 Marcel Goulet, nipote di Baptiste Noury e cugino di Pierre, rileva l’attività insieme al figlio Jean che nel 1943 ne assunse la direzione.

(*Anello Mauboussin con zaffiro e brillanti)

Il dopoguerra vede un ritorno mondiale al lusso e la gioielleria francese ne è la capofila. Le grandi Maison Boucheron, Van Cleef & Arpels e Chaumet decidono di concentrarsi a Place Vendome per creare un polo di alta gioielleria e anche Mauboussin apre al numero 20 della piazza. Il successo è grande e vengono aperte filiali a Cannes, Vichy e Sain Jeanne de Luz. Nel 1972 la direzione passa a Alain Goulet Mauboussin figlio di Jean Goulet e tre anni dopo anche il fratello Patrick entra in azienda divenendone condirettore.

Le cose non andarono bene e quando nel 1998 Mauboussin perse ll sultano del Brunei, suo principale cliente, l’azienda in gravi difficoltà fu ceduta nel 2002 al finanziere svizzero Fremont.

 

 

*Nella foto anello con uno zaffiro Ceylon e brillanti montato in platino di Mauboussin in asta da ANSUINI 1860 ASTE il 15 Aprile 2025

 

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